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AUDIOBUS

storytelling e performance

Audiobus è una produzione di  Terminal Festival 

Ideato e realizzato da: Zeroidee, Renato Rinaldi

Con la partecipazione di Natalie Norma Fella, Circo all’InCirca, Autoservizi FVG S.p.A. SAF 

 Audiobus is a production of: Terminal Festival

Conception and realization: Zeroidee, Renato Rinaldi

With the participation of:

Natalie Norma Fella, Circo all’InCirca, Autoservizi FVG S.p.A. SAF 

Audiobus è un viaggio straordinario in bilico tra reale e surreale. 

Alla partenza ogni viaggiatore riceve un paio di cuffie e una voce narrante lo accompagna, libera la sua fantasia e lo guida a compiere un viaggio in quello che sta attorno alla città, o che ci sta dentro. 

 

Si tratta di una performance multidisciplinare, un tragitto letterario, un percorso inatteso, gremito di suggestioni visive e sonore, di acrobazie, di storie. 

 

Un autobus pieno di persone passa su un cavalcavia. Una ragazza, bionda, alta, con un giubbetto rosso di pelle porta un vassoio di pasticcini. Una signora con il turbante batte un tappeto alla finestra. 

 

Tutto accade contemporaneamente, dentro e fuori l’autobus. Lo spazio attorno allo spettatore/viaggiatore si anima, si popola, si deforma al punto che non sa più dire cosa sia finzione e cosa sia realtà. In città la vita pulsa. 

Ma che cos’è la vita in una città? 

Alza la testa. Guardati intorno. La poesia ti rapirà. 

 

Audiobus is an extraordinary journey poised between real and surreal. On departure each traveller receives a pair of headphones and a narrating voice accompanies him, unleashes his imagination and guides him on a journey around the city, or inside it.

 

It is a multidisciplinary performance, a literary journey, an unexpected journey, full of visual and sound suggestions, acrobatics, stories.

 

A bus full of people passes over an overpass. A tall, blonde girl in a red leather jacket carries a tray of pastries. A lady in a turban beats a carpet at the window.

 

Everything happens at the same time, inside and outside the bus. The space around the spectator/traveller becomes animated, populated, deformed to the point that he can no longer tell what is fiction and what is reality. In the city, life pulsates.

But what is life in a city?

Raise your head. Look around you. Poetry will kidnap you. 

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